2800 METRI SOPRA IL CIELO

15.06.2007

Austria - Carinzia - Giugno 2007

Come nasce un viaggio con Lola?

Dopo oltre 40.000 km percorsi in moto, la risposta è abbastanza semplice : si va sulle alte montagne, dove Lola può percorrere , oltre a “curve e tornanti”, anche sentieri in mezzo ai boschi e fare nuotate nei laghi e ruscelli.

A questo punto, occorre solo individuare una meta , da poter raggiungere con calma e, soprattutto, senza far correre inutili rischi a Lola.

La decisione è presa: mentre nel 2006, per il 4° compleanno di Lola , gli è stato regalato il Passo dello Stelvio, quest’anno, per i suoi primi 5 anni di età, si è deciso di donare a Lola , una vera e propria “impresa” da ricordare : il punto più alto d’Europa, raggiungibile con un mezzo a motore.

La meta del viaggio di Lola si trova in Austria , nella Regione Carinzia  sopra la città alpina di Solden dove, al termine di una strada a pagamento si trovano due ghiacciai , il Rettenbach ed il Tieffenbach, a circa circa 40 km dal Passo del Rombo e, soprattutto, ad oltre 2.800 metri di altitudine.

LA PREPARAZIONE DEL  VIAGGIO

La moto è pronta: sono state riviste le grafiche e, soprattutto, abbiamo ricavato ulteriore spazio per “le cose“ di Lola, realizzando due speciali contenitori impermeabili posizionati posizionati sopra le valigie laterali, ed agganciati stabilmente alle stesse con un sistema rapido di aggancio con  cinghie, interamente progettato da noi.

Lo spazio è, per noi, il maggiore problema da affrontare quando si tratta di stare “fuori casa” per un’intera settimana: dobbiamo portare le scatolette che Lola gradisce, gli accessori per spazzolare, pulire ed asciugare il pelo ed anche i medicinali di pronto intervento, dal momento che, in primo luogo, dobbiamo assicurare a Lola il miglior comfort e la tutela della sua salute.

In più, questa vola andiamo in alta quota, dove gli sbalzi di temperatura sono molto rapidi: quindi portiamo con noi anche il anche il cappottino invernale di Lola, impermeabile e molto protettivo.

SI PARTE !

Il 25 Giugno è la data prevista per la partenza che avviene dopo le 21 allo scopo di evitare il caldo che, per Lola, non è proprio la condizione migliore per viaggiare.

Non appena la moto è in movimento,con direzione A14, Lola inizia subito il suo lungo sonno, durante il quale non si accorgerà delle brutte nuvole nere che si notano verso Modena e che ci accompagneranno fino all’uscita di Bolzano Nord ma, fortunatamente, senza creare seri problemi .

Solo dalle parti di Rovereto incontriamo una leggera pioggia che non crea alcun problema a Lola: il contenitore è a prova di acqua e dietro al grande parabrezza anteriore non arriva una goccia. Lei continua a dormire e decidiamo di lasciarla tranquilla: ci fermiamo per fare rifornimento solo dalle parti di Trento, dopo oltre due ore di viaggio.

All’uscita di Bolzano Nord, giriamo a sinistra verso la Valle di Tires, una piccola valle non battuta dal turismo di massa, dove, ormai, Lola è di casa.

La destinazione è San Cipriano: alla Gasthof Hedelweiss  , Lola è attesa da “Devil”, un meticcio nero di dobermann e pastore tedesco di nove anni, che per Lola rappresenta il compagno di giochi di tutti i giorni, arrivato nel pomeriggio con i suoi proprietari. 

IN MEZZO AI BOSCHI “A GIOCARE A FARE IL CANE”

Lola trascorre i primi due giorni del viaggio, in compagnia di Devil, in mezzo ai boschi a della Val di Tires dove, secondo le leggende, ci sono ancora fate, gnomi ed elfi, oltre al mitico Re Laurino. Per Lola e Devil è un autentico paradiso!

Vogliamo segnalare il Sentiero delle Leggende che, da Passo Nigra (dove lasciamo la moto), conduce (non senza salite impegnative ma mai “devastanti”…) ad uno stupendo altipiano, proprio sotto al Rosengarten e, poi, alla Malga Hanicher, dove si può pranzare in totale relax, accarezzati dal vento e con una splendida vista sulle cime circostanti.

Per Lola , la moto non è mai stata “il solo scopo” del viaggio ma, al contrario, ha rappresentato solo un  modo per vivere “a fare il cane”, certamente in modo diverso dal solito. Ci piace far comprendere che Lola non è un cane speciale, ma un cane normale che fa cose speciali, e questo per AMORE verso la propria famiglia.

I due giorni “a giocare a fare il cane”, terminano in un altro luogo che val la pena di visitare, anche in moto: Cima Uomo, appena oltre il Passo San Pellegrino (per chi proviene da Moena), con il Rifugio Fuciade come destinazione

Due sono le possibili soluzioni per raggiungerlo.

La prima (scelta da Lola e Devil), consiste nel lasciare i mezzi a motore presso il Ristorante Belvedere e percorrere a piedi (per non più di un’ora) una comoda e panoramica strada forestale.

La seconda, direttamente con la moto (auto vietata ed anche sconsigliata….come le moto troppo stradali….pena lasciarci qualche pezzo di telaio o sospensione….) e per questo dovete seguire subito dopo il Passo San Pellegrino le indicazioni (a sinistra per chi proviene da Moena) per il Rifugio Flora Alpina, percorrendo una strada asfaltata solo nel primo tratto che, poi, si “trasforma” in sterrato (un po’ impegnativo solo il tratto centrale….comunque tutto va percorso in prima marcia…).

IL GRANDE GIORNO È ARRIVATO

La mattina del 25 Giugno, salutiamo la Valle di Tires con un bellissimo sole ma non siamo per nulla tranquilli: il gestore della Gasthof Hedelweiss ci avverte che “su Internet” le previsioni del tempo non sono delle migliori, dal momento che nel tardo pomeriggio, in quota, è previsto un sicuro peggioramento.

Non proprio una bella notizia per chi deve salire ad oltre 2.800 metri con una “motociclista a quattro zampe” sul serbatoio della moto.

Questo pensiero ci accompagna per tutto il viaggio fino alla Val Passiria ed, arrivati a Merano, le indicazioni per la nostra destinazione    (Veltina, a circa 10 km da San Leonardo in Passiria) “latitano”, nel senso che di cartelli segnaletici (almeno evidenti) non se ne vedono proprio, soprattutto nel centro di Merano.

Decidiamo, quindi, di fermarci sul lungo fiume dove Lola apprezza subito l’erba dei giardini pubblici, e facciamo il “punto” della situazione: il cielo è blu e l‘aria si sta scaldando…decidiamo di tentare subito l’impresa. Il grande giorno è adesso!.

Riprendiamo la moto e ci “buttiamo” nel traffico (non molto ordinato) del centro di Merano: sarà per Lola che, seduta nel contenitore abbaia ai vigili urbani che regolano il traffico, oppure per i tanti cantieri stradali aperti o, semplicemente, la tensione di dover gestire una moto che, a pieno carico e con due passeggeri, supera abbondantemente i 300 kg…che  non riusciamo a vedere nessun cartello, salvo un piccolo riferimento (arrugginito) per il Passo Giovo….e Veltina è proprio sulla strada per il Giovo...finalmente lasciamo il traffico alle spalle e ci immettiamo sulla strada per la Val Passiria.

In Val Passiria il sole splende ancora alto, anche se “verso” il Passo del Rombo, cominciano a vedersi le prime nuvole grigie e, soprattutto, basse…non proprio “buono” ma, comunque, tentiamo l’impresa.

Scarichiamo i bagagli in albergo  un veloce “bisognino” da parte di Lola, rifornimento e….via, per il Passo del Rombo, ad oltre 2.500 metri….ma quelle nuvole basse non promettono nulla di “buono”….al limite, arrivati sul Rombo, se le condizioni meteo fossero proibitive, il tentativo sarebbe stato interrotto subito : Lola non deve correre alcun rischio.

NUVOLE BASSE…TORNIAMO INDIETRO…

Fino a quota 1.800 metri, la situazione è quasi normale, anche se l’aria da calda che era in valle, diventa improvvisamente fresca ed umida e, man mano che si sale, cominciamo a rendersi conto che le nuvole che “avvolgono” il Passo del Rombo, sono veramente basse: la montagna ne è coperta dalla metà in su, proprio dove dobbiamo andare.

Per visualizzare questo video è necessario accettare i cookie Marketing. Modifica Consenso Cookie

Lola ha bisogno di mettersi il cappottino invernale: la svegliamo dal sonno in cui era e, svogliata, lo infila e, come niente fosse, incurante delle “nuvole basse”, si accuccia di nuovo, appoggia il muso all’incavo del contenitore e si limita a guardare la strada che sale.

Strada che, arrivati a quota 2.000 metri, comincia a farsi “strana”: sopra di noi solo grigio mentre, sotto nella valle, splende un bel sole!

La Grande Montagna ci mette alla prova : salire verso l’ignoto o tornare indietro verso il sole?

Quello che non abbiamo mai fatto, da quando viaggiamo con Lola , è improvvisare o fare delle forzature, solo per soddisfare la nostra umana esigenza di arrivare alla meta.

Ci sono momenti in cui le decisioni da prendere non possono basarsi su concetti come “è da tanto tempo che prepariamo questo viaggio”, o “siamo arrivati fin qui e non possiamo tornare indietro”, o “domani potrebbe essere peggio” o cose di questo genere: motivazioni buone solo per far correre dei rischi a Lola che, di fatto, non può scegliere!

Fa veramente freddo e man mano che saliamo, la situazione peggiora sempre di più: stiamo superando il limite, oltre il quale esiste solo il rischio: e Lola non può scegliere, dobbiamo farlo noi per lei!

La decisione è immediata: ci fermiamo e ritorniamo a valle dove, almeno Lola, potrà giocare nei prati al sole…fermiamo la moto in uno spiazzo laterale e, con il morale a terra, lentamente solleviamo la moto sul cavalletto centrale.

Facciamo scendere Lola dalla moto: pare capire che il momento non è proprio dei migliori ma, almeno, Lei si diverte a giocare con un sasso in mezzo all’erba…e sotto, nella valle, splende il sole mentre, sulla strada non si vede nessuno: solo nuvole basse.

Appena Lola risale in moto, ecco che accade quello che, durante un viaggio, può definirsi “destino” o, semplicemente, fortuna: Lola non pare aver voglia di accucciarsi nel suo contenitore e rimane seduta, con gli occhiali ed il sottocasco, in “assetto” da viaggio…ma proprio non ne vuole sapere di mettersi giù…con il muso annusa l’aria, come se avesse percepito quello che stava per accadere.

Ed “il destino accade”, proprio sotto i nostri occhi, sotto forma di un motociclista tedesco che con una BMW 850, proveniente dal Passo del Rombo, rallenta, vede Lola , parcheggia la moto…si toglie il casco e chiede di poter fare una foto a Lola…e gli chiediamo subito delle condizioni meteo sul Rombo.

Non parlava inglese ma abbiamo capito che “very fog” sul Rombo ma a Solden era “super”….bastava questo per risollevare il nostro morale: la Grande Montagna ci aveva messo alla prova e l’avevamo superata!

Il “very fog” era molto peggio: molti metri prima di arrivare al tunnel del Rombo, le nuvole basse si erano “trasformate” in asfalto e viceversa e l’uscita del tunnel era niente di più che un’apertura nella nebbia. La visibilità, anche sul la cima del Passo, non supera i 5/6 metri ed, in più, fa veramente freddo!!

Per fortuna Lola dorme, avvolta nel caldo del suo cappottino e non si rende conto che si vede solo il muretto che delimita la strada: oltre è solo un grande immenso grigio!

In cima al Passo del Rombo, la Grande Montagna ci mette ancora alla prova: proseguire nella nebbia o tornare indietro verso il sicuro sole?

Ci fermiamo nel rifugio del passo: al caldo si “pensa meglio”. E qui, ecco che “il destino accade” di nuovo: Lola è notata mentre scende dalla moto da un gruppo di motociclisti austriaci che provengono dall’Austria .. si fermano per una foto …e ci confermano che a Solden è “super”!

Si riparte immediatamente: fatto il secondo tornante, la nebbia, come d’incanto, scompare: abbiamo superato la prova e la Grande Montagna ci regala un cielo azzurro proprio in direzione di Solden.

Dopo aver pagato il pedaggio alla “Mautstelle” posta a 2.171 metri (13 € andata e ritorno; 11 € solo andata) , ci dirigiamo subito verso la nostra meta.

All’ingresso della città di Solden è posizionato un enorme cartello segnaletico di color verde, indica la “Otztaler Gletscher Strasse“ che porta ai due ghiacciai dell’Otztaler Arena: il Rettenbach ed il Tieffenbach (il primo è il più alto situato a 2.803 mt ed il secondo a 2.759 mt).

Questo è “il luogo in cui il Cocker fece l’impresa” !

La strada sale veloce e, dopo appena 10 km, arriviamo alla stazione di pedaggio dove, in “cambio” di 8 Euro si alza la sbarra…ma Lola ha appena fiutato l’acqua del ruscello che scorre ai lati della strada ..e non vuole sentire “storie”: vuole fare un tuffo! E subito!

L’acqua è gelida (scende direttamente dal ghiacciaio) e Lola si deve accontentare di pochi minuti: subito viene asciugata con lo speciale panno ultra assorbente, fatto apposta per cani, che portiamo sempre con noi.

IL CIELO È MOLTO VICINO…MA LA GRANDE MONTAGNA HA VINTO!

La “Otztaler Gletscher Strasse “ è stupenda ma non certamente facile per via dei tornanti a gomito e per l’assenza di guard rail. In più, Lola pensa bene di rendere la cosa ancora più difficile, mettendosi seduta nel contenitore e con il muso sporgente ben oltre la sagome del parabrezza: l’aria è piena di profumi …e “su” ci attende la Grande Montagna!

Scorgiamo le prime costruzioni: una sorta di centro commerciale per sciatori composto da negozi e ristorante, prima del quale vediamo un enorme cartello. A sinistra la strada scende per il ghiacciaio “Tieffenbach” mentre a destra sale per il “Rettenbach”.

E qui la Grande Montagna prende la sua rivincita: l’accesso al tunnel che conduce al ghiacciaio Tieffenbach, ove all’uscita è posizionato il “nostro” cartello con quota 2.829 metri, è chiuso!

Una frana causata dalle forti piogge dei giorni precedenti, ha interrotto la strada su cui lavorano escavatori e camion!

Oltre non si va: la Grande Montagna ha vinto! ma il sole splende alto ed il cielo è molto molto vicino, proprio sopra le nostre teste: uno spettacolo!!

Rimane il ghiacciaio Rettenbach che, vi assicuriamo, è di una meraviglia unica, quasi inaspettata: a fianco del ghiacciaio è posto un enorme parcheggio (con fondo in asfalto e perfettamente in piano) da ove si ha una visione a 180° dell’intera Otztaler Arena.

Per visualizzare questo video è necessario accettare i cookie Marketing. Modifica Consenso Cookie

Un luogo unico!!

Anche Lola pare comprendere il momento e lo vuole vivere fino in fondo : non scende dalla moto, ma si limita, per almeno dieci lunghi  minuti (e, per “noi umani” , sono attimi molto ma molto intensi…) ad ammirare il puro infinito davanti a lei…poi è ritornata “ a fare il cane”, camminando, correndo, saltando ed, anche, “buttandosi” sopra alla cresta del ghiacciaio: un vero spettacolo vederla “all’opera”, compreso “la caccia ai corvi”, presenti in gran numero….probabilmente si era “sparsa la voce” che era arrivato un “cane con cui passare il tempo”!

Lola per la sua salita ai 2.800 metri era accompagnata dai colori e dallo stemma del Comune di Ravenna che, come è accaduto in occasione delle raccolte di fondi per gli animali abbandonati, ha patrocinato “l’impresa” della “bionda motociclista”.

La discesa a valle la facciamo con molta molta calma ed a velocità ridotta: in fondo, quando sei così vicino al cielo ...non occorre avere fretta...

Per visualizzare questo video è necessario accettare i cookie Marketing. Modifica Consenso Cookie

Il viaggio di ritorno, da Solden fino a San Leonardo di Passiria, lo facciamo con calma e senza l’ansia che ci aveva accompagnato all’andata: splende un sole caldo ed il cielo è di un azzurro intenso, punteggiato solo di grandi nuvole bianche.

Ormai Lola ha compiuto la “sua impresa” e non abbiamo alcuna fretta di tornare “al campo base”….

UN NUOVO TENTATIVO…NULLA DA FARE

Siamo ritornati in Austria anche due giorni dopo “l’impresa” (e sul Passo del Rombo splendeva un bellissimo sole ma era decisamente freddo) proprio per verificare se la strada per il ghiacciaio Tieffenbach fosse stata riaperta....non solo era ancora chiusa ma avevano chiuso per lavori anche la strada per il Rettenbach!
 
Per noi, è stata una vera gioia vedere Lola che, come se nulla fosse, giocava in mezzo alla neve a 2.800 metri “sopra il cielo”….

solden

 


Link

Maggiori Informazioni



Immagini