LE DUE ANIME DELLA SILVRETTA

16.07.2008

Austria - Luglio 2008

Ci sono strade che hanno “due anime” : una “buona” , nel senso che danno confidenza al motociclista e gli consentono di guidare senza particolari problemi , lo mettono a suo agio e lo rendono un tutt’uno con l‘ambiente che lo circonda , e l’altra “cattiva”, impegnativa e da affrontare con il massimo rispetto, dal momento che non gli consente di sottovalutare neppure una curva.

Probabilmente esistono tante strade di questo genere ma, almeno da quando viaggiamo in moto con Lola “in lungo ed in largo” per le Grandi Montagne , solo una volta abbiamo trovato una strada con “due anime” : la Silvretta Hochalpen Strasse.

“L’ANIMA BUONA” E’ IN TIROLO 

E’ stato , comunque, un incontro molto fortunato, dal momento che il tracciato in questione è “incastonato” all’interno di un paesaggio stupendo, con tutto quello che un motociclista, amante delle Grandi Montagne, può desiderare : asfalto tirato a nuovo, curve impegnative e tornanti da brivido, scarso traffico ( ma dipende dalle giornate e dal periodo ) e paesaggi mozzafiato.

Ma anche per un “cocker motociclista” , questa strada con “due anime” è “piena” di “cose interessanti” : laghetti , ruscelli , prati a perdita d’occhio e sentieri da percorrere in mezzo ai fiori.

Per “conoscere“ questa strada occorre recarsi in Austria, e dirigersi verso il Tirolo od il Vorarlberg,  a secondo che si voglia fare la “prima conoscenza” con “l’anima buona” oppure con quella “cattiva”.

In Tirolo, infatti, si trova “l’anima buona” mentre in Vorarlberg è nascosta quella “cattiva”, quasi acquattata ad aspettare il motociclista meno esperto ( o lo “smanettone” ) per ricordargli che, alla fine, chi vince è sempre lei ma che, affrontata con il giusto rispetto ( e la corretta velocità), sa regalare “attimi di impagabile felicità”.

Tutto questo è la Silvretta Alpen Strasse, che collega due vallate confinanti :  la Paznaun , in Tirolo, ed il parco naturale Montafon , in Vorarlberg.

Il viaggio di Lola sulla Silvretta  inizia dal paese di Landeck, ospite del biker hotel Enzian un luogo dove è possibile incontrare tantissimi motociclisti, provenienti da ogni parte d’Europa, anche perché è situato in una posizione veramente strategica : vicino a ben tre nazioni ( Italia, Germania e Svizzera ) ed all’interno di un dedalo di passi alpini e di strade panoramiche , “tutte da guidare”.

Dopo una rapida consultazione alla carta stradale, decidiamo di conoscere , per prima, “l’anima buona” della Silvretta, e ci dirigiamo, per la 188, verso la lunga ( e bellissima ) Valle di Paznaun, che costeggia il fragoroso fiume Trisanna, all’interno del massiccio montuoso del Kleinvermunt.

COCKER MOTOCICLISTA …QUESTO LAGO NON E’ TUO!!

Fino al pittoresco paese di Ischgl, la Paznauntal è un lungo vallone , con un asfalto perfetto , scarso traffico e curve molto dolci e, solo dopo questo paese, la strada inizia a salire , per giungere alla stazione di pedaggio di Galtur , dove a 1.630 metri circa, inizia veramente la Silvretta Alpen Strasse.

L’entrata di Lola sulla Silvretta, è fatta “a modo suo” : con un bagnetto in un bellissimo laghetto alpino, circondato da prati, piante di mirtillo in fiore e….mucche al pascolo, incuriosite dalla vista di un cocker fulvo, giunto fin lì in moto e che, appena mette le zampe a terra, si tuffa “a bomba” nelle fresche acque del “loro” lago, senza neppure degnarle di uno sguardo.

Solo a “metà” del bagno, Lola alza lo sguardo e capisce di essere osservata da molti occhi e, subito, drizza la coda ed emette un cupo suono, in direzione di una mucca con il suo piccolo che, per nulla intimorite, continuano ad osservarla.

La situazione cambia, quando , ancora lontano, comincia a avvicinarsi un grande toro , per il quale un “cocker motociclista” nel “suo lago”, doveva mostrare maggiore rispetto verso la “sua” mandria.

Un lungo muggito ed una forte “soffiata” , è il segnale che consiglia a Lola di uscire subito dall’acqua, e di iniziare le operazioni di asciugatura del pelo, che vengono eseguite in disparte, vicino alla moto , e sempre osservando i movimenti del toro che, per fortuna, non ha alcuna intenzione di “approfondire” la conoscenza del “cocker motociclista”.

Tra i “quattro zampe”, anche di specie diverse, vige una regola di vita fondamentale :“vivi e lascia vivere”, ed anche in occasione di questo incontro alpino, è stata osservata.

IN CIMA ALLA SILVRETTA E’ BELLO “GIOCARE A FARE IL CANE”!

Il vento ed il caldo sole , ci consentono di asciugare perfettamente il pelo di Lola : non va dimenticato, che la nostra meta è Bieler Hoehe, la sommità della Silvretta posta a 2.036 metri di quota.

La strada sale lentamente verso la cima, senza particolari difficoltà : l’asfalto è come un “biliardo” e solo due facili tornanti ci separano dalla cima ( la pendenza totale , dalla stazione di pedaggio alla vetta, è del 10% circa), posta nella regione del Volarberg.

Il Bieler Hoehe è molto affascinante , con il grande lago artificiale ( Silvretta Stausee) , sulle cui acque verdi , si specchiano gli alti ghiacciai del Silvretta Gruppe, dominati dalla grande vetta del Piz Buin ( 3.312 mt).

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Per chi intende fare una bella passeggiata, è possibile percorrere tutto il perimetro del lago, attraverso un bel sentiero ( facile) mentre , per i più sedentari, è possibile imbarcarsi sui battelli che, durante tutta la giornata, portano i turisti “a spasso” sul lago.

Il grande parcheggio asfaltato, è pieno di automobili e pullman , ma , nonostante il gran  numero di persone che vogliono fare una foto a Lola ( e con Lola…) la situazione è molto tranquilla.

Dopo le foto Lola vuole scendere subito dalla moto e “giocare a fare il cane”, sui prati fioriti che si trovano dall’altra parte della strada, e dai quali partono diversi sentieri , tutti ben segnalati.

UNA WEIZEN CON VISTA LAGO

Lola gradisce molto la passeggiata , tanto che , una volta saliti sui prati antistanti, inizia a rotolarsi sulla schiena, a pancia all’aria : è uno spettacolo vederla così felice , in un ambientazione da cartolina, con le Grandi Montagne innevate a fare da cornice!

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La vista dai prati è magnifica , con il Silvretta Stausee che cambia colore, passando da un azzurro chiaro ad un verde bottiglia, man mano che il sole lo illumina.

Un consiglio : fermatevi sulla grande terrazza del grande ristorante ( self service ), posto di fronte al lago e sorseggiate con calma una buona e fresca birra weizen …e godetevi la vista impagabile delle montagne che si specchiano nel Silvretta Staunsee!

Ringrazierete di essere motociclisti e di essere giunti fin lì !

“L’ANIMA CATTIVA” E’ IN VORARLBERG

E’ ora di ripartire ed, appena all’interno del suo contenitore, Lola subito accuccia ed appoggia il muso nell’apposito incavo, quasi si rendesse conto che, appena dopo i primi km in discesa, la Silvretta ci avrebbe fatto conoscere la sua “anima cattiva”.

La discesa dalla vetta fino alla stazione di pedaggio , posta nel Vorarlberg presso il paese di Partenen, va affrontata con estrema cautela ed attenzione , a causa di una fitta serie di tornanti , presenti specialmente dopo il lago Vermuntsee ( anche questo artificiale ma molto pittoresco).

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La carreggiata, in alcuni punti, si restringe improvvisamente, anche nel bel mezzo di un tornante a gomito e, come se non bastasse, il dislivello da affrontare è notevole e la distanza tra un tornante e l’altro, non consente facili decelerate usando il freno motore.

Fate attenzione, in particolare, ai pullman che , pieni di turisti, provengono da Partenen : non è difficile trovarseli nel bel mezzo di un tornante in ripida discesa, con le pinze dei freni anteriori costrette a “mordere” e le forcelle affossate a fondo corsa!

Tra l’altro, la parte “cattiva” della Silvretta è conosciuta come una “traum strasse” …e ”traum” si comprende bene cosa significhi…quindi fate molta attenzione , e non è piacevole trovarsi “senza freni” a metà della discesa! 

Se rispetterete “l’anima cattiva” della Silvretta, questa vi ripagherà con un tracciato molto tecnico,  un paesaggio mozzafiato da cartolina , tornanti in contro pendenza ed un asfalto perfetto.

UNA SOSTA GOLOSA SUL LAGO..E UNA "FORELLE" PER LOLA..

Usciti dalla stazione di pedaggio di Partenen, la Valle di Montafon è un susseguirsi di paesi non molto interessanti e, soprattutto, con un traffico notevole, che fa rimpiangere la tranquillità della tirolese Paznauntal.

Decidiamo, quindi, di fermarci presso il bellissimo laghetto (naturale) posto dopo l’abitato di Tshagguns : è un posto che merita la sosta , con una deliziosa gasthaus sulla riva del lago, che propone ottime “forellen” ( trote ) grigliate a 9 euro!

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Anche Lola, dopo il bagnetto nelle verdi acque del lago, ha gradito molto la “sosta golosa”….merito della“forelle”(già spinata) tutta per lei!

UNA “COSA NERA” SULL’ALBERG PASS

La temperatura a valle è molto più calda che in vetta ed il tasso di umidità è veramente fastidioso : due elementi che, per le Grandi Montagne, non sono proprio un segnale positivo : il più delle volte significa temporali in arrivo” e tanta pioggia!

Per ritornare a Landeck , decidiamo di passare dall'Arlberg Pass , posto a circa 1.800 mt di quota, e di non percorrere il lungo Albergtunnel ( ben 14 km ) a pagamento che , posto sull’autostrada S 16, collega il Voralberg al Tirolo : per Lola, rappresenterebbe un rischio troppo elevato , a causa dei gas di scarico presenti al suo interno ( ogni motociclista sa cosa significa percorrere il tunnel del San Gottardo…)

In prossimità di Bludenz, imbocchiamo la 197 che corre parallela alla S16 e che, come era prevedibile, è quasi totalmente priva di traffico ed in ottime condizioni ….ma nuvole nere che si stanno addensando proprio davanti a noi, non promettono nulla di buono.

La salita all’Arlberg Pass, la facciamo con lo sguardo rivolto ad una enorme nuvola che, man mano ci si avvicina alla vetta, diventa sempre più nera e pare “pulsare” all’interno , mentre il vento aumenta la sua intensità.

L’Arlberg Pass non è nulla speciale : di fatto è un solo grande agglomerato di alberghi, attorno agli impianti di risalita , e posti tutti sulla strada principale  ma, almeno, rappresenta un luogo dove fermarci per fare scendere Lola e, soprattutto, per indossare l’abbigliamento da pioggia ( pantaloni e gambali sovra scarpe).

L’enorme “cosa nera” che si è addensata sopra la nostra testa , inizia “a sputare” i bagliori di lampi e fulmini nella direzione di marcia, mentre l’aria è attraversata da correnti calde e fredde , che al “cocker motociclista” non piacciono per nulla.

20 MINUTI DI MONSONE…LOLA DORME…

Anche Lola indossa il cappottino invernale : la temperatura dell’aria è diventata molto fresca e ci aspetta una lunga discesa, proprio verso “la cosa nera”!

La discesa dall’Arlberg Pass , con il paesaggio che si apre verso la Stanzertal ci consente di vedere , finalmente, a “cosa” andiamo incontro : un agglomerato di nubi , molto basse, il cui colore abbraccia tutte le tonalità del nero , e con una lunga “barba” di pioggia che sta scaricando da qualche parte , in gran quantità.

Percorriamo appena 5 km e le prime gocce d’acqua , grosse come acini d’uva, iniziano a sbattere contro il parabrezza della moto ….ed ancora volta, Lola ci porta fortuna!

Facciamo in tempo a giungere nel piccolo paese di St. Anton ed a trovare un riparo sicuro….che “la cosa nera” si abbatte , con tutta la sua violenza, attorno a noi, con una forza devastante...ben 20 minuti di pioggia monsonica con fortissime raffiche di vento e strade in discesa , trasformate in piccoli torrenti!

A LANDECK IL SOLE ATTENDE LOLA

Lola non si è accorta di nulla : dormiva profondamente all’interno del contenitore ( quasi del tutto chiuso ) avvolta nel cappottino , con gli occhiali ed il sotto casco indossati, per attutire il rombo dei tuoni  ( pochi…per fortuna ) , emessi dalla “cosa nera”.

La pioggia, all’improvviso, è cessata ed abbiamo ripreso la nostra marcia, con Lola che, come se nulla fosse successo, continuava a dormire…non si è accorta neppure che, per evitare altri problemi, abbiamo scelto di proseguire per l’autostrada E 60 ( gratuita ) dove “la cosa nera” ci aspettava….ma senza avere più la forza e l’intensità vista in precedenza.

Una normale pioggia, durata per non più di 15 km , ci ha accompagnato fino al paese di Pians ma era resa stata innocua dalle numerose ( e brevi ) gallerie che abbiamo incontrato durante il tragitto.

A Pians, riprendiamo la 197 che, in qualche minuto, ci ha riportato a Landeck  dove,  come abbiamo scoperto appena entrati in città, non era caduta neppure una goccia di pioggia…ed un caldo sole aspettava l’arrivo di Lola.


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