CANI NELLA LEGGENDA
16.08.2012
FRANCIA - SAVOIA - AGOSTO 2012
Arrivare nel tardo pomeriggio a
Briancon e trovare, nella cittadella medievale che domina la valle attraversata dal Fiume Guisane, un bel bar sulle mura con vista panoramica dove poter gustare una buona birra con musica jazz in sottofondo, è una gra bella cosa e fa “molto motociclista”. Se poi il cocker fulvo che, per tutta la giornata, vi ha accompagnato su strade mitiche come quelle del
Col du Galibier e del
Col de l’Iseran, dorme sereno in albergo (con la pancia piena…) e la moto è parcheggiata vicino a voi…bè…sicuramente è quello un momento da vero “motociclante”, che va gustato fino in fondo!.
“CIAO PAPA’ DI LOLA!”
Ma andiamo con calma, perché la Storia va raccontata fin dall’inizio, e tutto ha inizio qualche giorno prima, quando riceviamo la telefonata di Erika, la “zia” della
Mitica Lilli, che ci annuncia la visita della motociclista a quattro zampe proprio a Briancon…ed in moto : “Ciao Papà di Lola, sabato mattina ci vediamo in piazzetta a Briancon per un caffè..saremo in moto con Lilli..”.
Detto fatto! Appena il tempo di lasciare la bella camera dell’albergo
Le Chamois Bleu di St Paul sur Ubaye, percorrere il Col du Vars e giungere nella cittadella fortificata progettata dall’architetto Vauban, che Lola e Lilli sedevano allo stesso tavolo nel centro storico di Briancon!!.
L’ospitalità di Briancon non ci ha fatto però dimenticare la vera motivazione per cui Lola e Lilli si sono date appuntamento proprio lì: la bella città della Savoia , è la base ideale per realizzare due autentiche imprese motociclistiche, come la salita al Col du Galibier ed al Col de l’Iseran, due autentiche mitiche vette del Tour de France.
I TORNANTI DEL GALIBIER
Entrambi i passi fanno parte della
Route des Grandes Alpes, la “mitica” D902, un famoso itinerario stradale di quasi 700 km, che da nord a sud attraversa le Alpi Francesi con 16 passi alpini . La Route parte da Thonon Le Bains sul lago di Ginevra e termina a Mentone, sul Mar Mediterraneo. Nel suo percorso, questa strada attraversa diversi Parchi Nazionali, come Vanoise, Ecrins e Mercantour, oltre a diversi Parchi regionali, offrendo al mototurista ben sei passi oltre i 2000 metri, nonché i più svariati paesaggi.
Il Col du Galibier, con i suoi 2642 metri, fa parte di quelle vette che ogni mototurista dovrebbe percorrere almeno una volta nella propria vita, e dovrebbe farlo non tutto d’un fiato ma lentamente, con il giusto passo, danzando tra un tornante e l’altro…e sì, perché di tornanti se ne “mangiano” quasi quaranta , tra il Col du Lauteret da dove inizia il versante sud, fino a Valloire nel versante nord.
Affrontare il Galibier con il “filo di gas” è l’unico modo per rispettare “il Mostro”, oltre che per preservare la sicurezza vostra e delle decine di ciclisti che, fin dal primo mattino, affrontano la salita dal Lauteret. Questo è certamente il versante un poco più “facile”, almeno fino al monumento al creatore del Tour,
Henry Desgranges : da lì in avanti fino alla vetta, le “cose” si fanno più difficilI e, soprattutto, molto “serie”. Non ci si può distrarre né, tantomeno, provare le nuove “slick”...
IL TERRIBILE ULTIMO CHILOMETRO
L’ultimo chilometro prima di arrivare ai 2642 metri della vetta é assolutamente sconsigliato ai deboli di cuore o a chi non ha una certa esperienza sulle strade di Alta Montagna: una meravigliosa serpentina di tornanti che non lascia un attimo di tregua, diversi dei quali in totale contropendenza e che paiono portare la moto direttamente in mezzo alle nuvole.
Inutile dire che Lola si è goduta il panorama stando accucciata all’interno del contenitore e senza mai tentare di mettersi seduta…probabilmente ha percepito che non era il momento più adatto, anche perché non esistono protezioni laterali di sorta: da una parte la montagna e, dall’altra, il vuoto…o il tornante precedente!.
I più deboli di cuore o i meno esperti, possono comunque evitare il temibile l’ultimo chilometro, attraversando letteralmente la montagna: un comodo tunnel, con semaforo per regolare il traffico, vi porterà comodamente nell’altro versante.
Arrivare in moto sulla vetta del Galibier, è stata un’esperienza che ricorderemo per sempre e la foto di rito accanto al cartello segnaletico assieme alla Mitica Lilli, è stata d’obbligo.
“PANTANI FOREVER”… “LOLA ESCI DALL’ACQUA!”
Il versante nord del Galibier è, certamente, molto più impegnativo di quello sud, e richiede una concentrazione totale : lì si trovano tornanti che sembrano letteralmente “avvitarsi” al manto stradale, il tutto in uno scenario naturale degno di un set cinematografico come “Il Signore degli Anelli”.
Abbiamo dedicato un poco del nostro tempo a colui che, fin dall’inizio della nostra avventura motociclistica con Lola sulle Grandi Montagne d’Europa, ci ha sempre idealmente accompagnato : Marco Pantani, l’indimenticabile “Pirata” che nel lontano 27 Luglio 1998, proprio sul Col du Galibier realizzò una vera e propria impresa sportiva che, oramai, è entrata a pieno titolo tra le leggende del ciclismo.
In quel lontano giorno di luglio, il Pirata, proprio sul tornate dove si trova la
“Ferme du Galibier”, una latteria dove si possono acquistare e degustare ottimi formaggi di alpeggio, si alzò sui pedali ed iniziò la sua “folle fuga” verso la vittoria di tappa con la conquista della maglia gialla che, poi, portò vittorioso fino a Parigi. Proprio a fianco della latteria, si trova
“Pantani Forever”, il monumento con il quale il 19 Giugno 2011, nel centesimo anniversario della prima tappa del Tour che transitò sul Galibier, le autorità francesi resero il giusto tributo a quell’impresa ed al suo indimenticato autore.
Per ricordare quell’impresa leggendaria, ci siamo fermati con Lola a rendere omaggio al Pirata, lasciando un piccolo fiore ed un adesivo del Cocker Motociclista in quel luogo…perché, ne siamo certi, un giorno il Pirata ed il Cocker Motociclista si incontreranno sulle Strade del Cielo…
Il tratto del Galibier che dalla “Fermè” porta fino al piccolo ponte sul fiume Valloirette, è uno dei più impegnativi che, assieme a Lola, abbiamo percorso sulle Grandi Montagne, con una decina di tornanti ai quali va prestata la massima attenzione, perché potreste imbattervi, specie negli ultimi due, in grandi camper o in auto che trainano roulotte.
Arrivati a Bonnenuit, ci siamo concessi una meritata sosta in un bel giardino di un bar che si trova all’ingresso del piccolo paese e, poi abbiamo rifatto il Galibier dal versante nord. La giornata di Lola si è conclusa “a giocare a fare il cane” nel piccolo lago di Serre Chevalier….inutile dire che abbiamo faticato non poco per convincerla ad uscire dall’acqua…
DUE FRONTIERE…IL VILLAGGIO FIORITO…”LA BESTIA”...
E’ con ancora negli occhi l’ultimo chilometro del Galibier, che una nuova giornata ed una nuova avventura, attendono Lola e Lilli che, certamente, le farà entrare nella leggenda : la scalata del “Re senza corona”, il
Col de l’Iseran che, con i suoi 2770 metri è, di fatto, il passo carrabile più alto d’Europa (la
Bonette in realtà, si ferma a 2715 metri e solo grazie all’aggiunta della “cima artificiale” creata dall’uomo, arriva a 2802 metri ).
Il Col de l'Iseran è l’altro “Mostro” della Route des Grandes Alpes, e su di Lui sono stati spesi fiumi di inchiostro, non fosse altro per “avvisare” delle insidie che nasconde: vento gelido anche in estate con possibili nevicate improvvise, nuvole di polvere grigia, rocce a picco sulla carreggiata, tornanti infidi, nubi basse che impediscono di vedere la curva successiva e così via. Si tratta certamente di una “Bestia” non facile da dominare ma se avrete la fortuna (e la pazienza) di trovare una splendida giornata di sole..bè…ringrazierete di essere motociclisti e di essere giunti fin lì!.
L’ascesa all’Iseran, con partenza da Briancon, comporta attraversare due volte il confine italiano per raggiungere la
Val d’Isere: la prima volta a Claviere in Val Chisone, e la seconda a Moncenisio in
Val di Susa , evitando di passare (mai con Lola!) per il tunnel del Frejus o di rifarsi, nell’ordine, Lauteret, Galibier e Telegraphe…tenete comunque ben presente, che il “Mostro” non può essere affrontato se si è troppo stanchi!.
L’itinerario che abbiamo percorso assieme a Lilli ed alla sua Famiglia, ci ha consentito di percorrere, per la nostra “prima volta”, il
Passo del Monginevro (anonimo e trafficato…) ed il
Passo del Moncenisio (molto bello, ma peccato solo per le nuvole basse), oltrepassato il quale si è aperto davanti agli occhi di Lola, il
Parco Nazionale de la Vanoise ed, in tutto il suo splendore, la
Val d’Isere, la nostra destinazione.
Una sosta sulla D902 (la Route des Grandes Alpes) va fatta senz’altro nel pittoresco “villaggio fiorito” di Bonneval sur Arc, con il suo caratteristico ponte e le sue splendide casette in pietra e legno: è un incanto e merita ben più di una veloce sosta per un caffè!.
Un consiglio: non fermatevi all’ingresso del paese dove vedrete tante moto parcheggiate, ma spingetevi al suo interno, nella minuscola piazzetta…troverete una gustosa
sorpresa enogastronomica….a Lola e Lilli è piaciuta molto!.
IL VENTO GELIDO….IL CIELO E’ VICINO…
Da un punto di vista puramente “stradale”, la salita all’Iseran è certamente meno impegnativa rispetto al Galibier: in fondo la vetta dista da Bonneval sur Arc non più di una decina di tornanti (.. alcuni molto a gomito..) ed il traffico non è così intenso come sull’altro “Mostro” ma sono le condizioni climatiche che possono fare la differenza, non fosse altro per l’immancabile gelido vento che, quasi sempre, si trova sulla cima.
Lola, come ormai tutti sanno, “porta fortuna” ed in cima all’Iseran splendeva un bellissimo sole ed il cielo era così azzurro da sembrare finto…ma soffiava un forte vento, tanto che Lola ha ringraziato delle foto e non è neppure scesa dalla moto…ma oramai era entrata, assieme alla Mitica Lilli, nella leggenda…e lassù il cielo era molto molto vicino!.
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