I PRIMI "QUATTRO PASSI" DI LOLA

15.06.2004

Italia - Dolomiti - Giugno 2004

Dopo diversi mesi di “allenamento” sulla moto, Lola e’ pronta per quello che, per ogni motociclista, rappresenta (almeno in Italia) una meta: le Dolomiti con il "Giro dei Quattro Passi” (Campolongo, Gardena, Sella e Pordoi) ad oltre 2000 metri. 

SI PARTE

Con il pensiero del “mitico” Pordoi , partiamo da Ravenna il Venerdi’ pomeriggio con destinazione Autostrada A 14, fino a Modena e poi “Autobrennero” A 22. Per un motociclista, l’autostrada rappresenta una specie di “male inevitabile”: e’ comoda per raggiungere il luogo di destinazione ma e’ terribilmente noiosa ed anche  pericolosa.

Per Lola e’ la prima esperienza impegnativa in autostrada: la velocita’ media e’ di circa 130 km …e Lola non ha mai provato una simile cosa: come potrebbe reagire?.

Con nostro grande stupore, Lola si adatta subito alla velocita’! Pare che capisca la situazione e, subito, si accuccia nella sua borsa …e dorme….incredibile!.

Fino a Modena Nord dove e’ prevista la prima fermata in area di servizio, Lola dorme quasi sempre e, quando non dorme, rimane accucciata e guarda il panorama che scorre davanti a lei.

Un consiglio: fermarsi almeno ogni ora e’ obbligatorio per i “bisognini liquidi" mentre per “i solidi” e’ necessario conoscere bene le abitudini del proprio cane e adeguarsi a queste (o si parte a stomaco vuoto e all’arrivo si mangia oppure si fanno prima di partire; durante il viaggio e’ meglio evitare pasti impegnativi, al limite un piccolo “snack”).

Un altro suggerimento: ad ogni fermata, la prima cosa da fare e’ cercare uno spazio con un po’ di erba, possibilmente non troppo in vista….se viaggiate con un cane sulla moto, il rischio di parcheggiare vicino alle persone e’ quello che, inevitabilmente, sarete, in pochi istanti, accerchiati da persone che, anche se in modo gentile, possono innervosire il vostro compagno di viaggio (quindi,“prima i bisognini” e poi le foto…).

I MONTI DELLA LUNA

Riprendiamo il viaggio: da Modena Nord fino al Lago di Garda, siamo “bersagliati” da un forte vento laterale che, vi assicuro, non e’ la cosa migliore quando, sul serbatoio della moto, è posizionata una borsa alta oltre 30 cm che “fa da vela”.

Lola e’ magnifica: dorme sempre e non si accorge di nulla, fino a che non arriviamo all’uscita autostradale di Egna -Ora , dal momento che, quando la moto rallenta, lei si alza e si mette seduta per guardare fuori .

E' da qualche chilometro che scorgiamo, alla nostra destra, i “Monti della Luna”, così chiamati per il colore bianco delle rocce: vuol dire che le Dolomiti sono molto vicine!

Un altro consiglio: se viaggiate con un cane sul serbatoio, cercate di evitare il pagamento “in contanti” al casello. E' da preferire il pagamento con tessera magnetica (Viacard ) oppure Telepass. Oltre tutto e’ molto piu’ sicuro...anche per l’addetto del casello: per un cane non sempre e’ piacevole trovarsi, all’improvviso, uno sconosciuto (con una “strana forma”…) all’altezza del muso, e che allunga una mano per ritirare il biglietto.

Anche se il cane e’ tranquillo, potrebbe innervosirsi e difendere i proprietari: quindi meglio evitare problemi (in piu’, le uscite con Viacard e Telepass sono meno affollate, e per un cane che si trova in una borsa sul serbatoio, il calore del motore , specie se di giorno e d’estate, che sale..non e’ il massimo).

In sintesi: per viaggiare con il cane in moto, la prima regola da seguire e’ quella di garantire il massimo “comfort” al vostro compagno di viaggio, sotto ogni punto di vista (il guidatore ed il conducente ”vengono dopo”).

ARRIVATI A CAVALESE : SUBITO A LETTO

Da Ora ci dirigiamo verso Cavalese, dove pernottiamo in un bel Hotel  proprio in centro al paese: l'Hotel La Stua è un “biker hotel”, con servizi dedicati ai motociclisti e garage al coperto, molto frequentato da "bikers" tedeschi ed austriaci.

Un consiglio: almeno la prima sera prenotate il luogo in cui dormire prima di partire, perche’ il vostro cane potrebbe non gradire le continue fermate per trovare un posto dove alloggiare, e potrebbe innervosirsi o, peggio , spaventarsi.

Ricordate sempre, che non siete soli e non dovete assolutamente MAI sottovalutare la presenza del vostro compagno di viaggio a quattro zampe.

INIZIA IL TOUR : SI SALE A PASSO ROLLE

Il Sabato mattina, dopo aver fatto colazione e aver lubrificato la catena della moto , partiamo per il primo “passo”: decidiamo di fare , non solo “quattro passi” (il “Sella Ronde”), ma sette passi (oltre ai quattro del “Sella Ronde”, anche i Passi Rolle, Valles e San Pellegrino)….il tutto in una sola giornata.

Cominciamo a salire da Moena al Passo Rolle: subito l’aria diventa piu’ fresca e Lola sembra gradire molto….la giornata e’ fantastica , con un cielo cosi’ azzurro che “sembra finto”.

Durante la salita , ci aggreghiamo ad un gruppo di motociclisti tedeschi (tute di pelle e moto Bmw a non finire): man mano che saliamo, cominciamo a fare i primi sorpassi e subito notiamo un certo “movimento” tra i motociclisti.

Infatti, chi viene superato, a sua volta, si affianca alla nostra moto per guardare Lola che, manco a dirlo, sta seduta fiera con i suoi occhiali e con il muso spesso fuori dal parabrezza, per meglio "gustare" i profumi del bosco.

Dopo una breve fermata (e decine di foto ) al Passo Rolle durante la quale Lola ha giocato “a fare il cane” sui prati, riprendiamo la moto: Lola è veramente impaziente di riprendere il viaggio!!

Un consiglio: a Passo Rolle fermatevi alla Capanna Cervino perchè è un luogo unico, una baita tutta di legno e dove e’ possibile pernottare, oltre che gustare ottime specialità locali. La Capanna è raggiungibile anche in moto da una strada sterrata “abbastanza facile”, che inizia subito dopo il passo, in direzione di San Martino di Castrozza, proprio in corrispondenza dei primi impianti di risalita.

LA SALITA AL “MITICO” PASSO PORDOI

Il Passo Valles ed il Passo San Pellegrino li facciamo “tutto d’un fiato”, dal momento che ci aspetta il “mitico Pordoi”: arrivati a Canazei facciamo sosta per fare benzina e per consentire a Lola di fare i suo bisognini in un bel prato.

Sui primi tornanti del Pordoi, ci rendiamo conto che Lola sta facendo una cosa veramente speciale….e’ molto bello guardarla mentre, seduta , ammira il paesaggio e, ogni tanto, si volta verso di noi , quasi per dire “ quando si arriva…?”.

Verso gli ultimi tornanti, compaiono alcune marmotte, subito individuate da Lola e, una volta giunti in vetta al Passo Pordoi, e’ stato come toccare il cielo con un dito (ci siamo veramente commossi…).Il Passo era occupato da decine e decine di moto di ogni tipo e nazionalità, compreso sidecar e triker!. 

Vi erano sì bikers di svariate nazionalità. Chi con la tuta in pelle, chi con caschi multicolori ma, subito, ci siamo resi conto che un solo "biker" era veramente protagonista: Lola !!

Tutti volevano conoscerla, sapere da dove veniva e l’immancabile domanda “ma sta ferma…?” (i più interessati alla borsa ed agli occhiali erano i motociclisti tedeschi, ai quali non pareva così insolito vedere un motociclista a quattro zampe)

Abbiamo pranzato al Passo (dopo un leggero trekking, dal momento che avevamo gli scarponi da montagna al posto dei soliti stivali da moto) e poi siamo ripartiti con molta calma: Passo Campolongo e fermata al Passo Gardena, per fare giocare Lola e compiere un altro leggero trekking (Lola ha gradito molto la “formula : moto + trekking”). Nel frattempo, decine di foto a Lola, da parte di tutti!!

Infine, l’ultimo passo della giornata: il Passo Sella e poi giu’ fino a Cavalese, per un meritato riposo ed un’ottima cena nella stube dell’albergo (ottima cucina con possibilità, per Lola , di seguirci fino al tavolo: mai lasciarla sola ).

UNA SOSTA GOLOSA IN ALTA QUOTA

La domenica mattina decidiamo di concederci una giornata di relax: dopo i tanti km percorsi in moto il giorno precedente, decidiamo di trascorrere l’intera giornata al “Rifugio Fuciade”.

Il Rifugio è posto a circa 1.800 metri, nei pressi di Passo San Pellegrino, ed è raggiungibile anche in moto percorrendo una strada sterrata, però non alla portata di tutte le moto. Sono sconsigliate le moto iper sportive e le custom, dal momento che la prima parte e’ abbastanza impegnativa, con fondo sconnesso, forte pendenza e la presenza di parecchia ghiaia, proprio nei punti più impegnativi.

Il percorso per raggiungere il Rifugio Fuciade, comunque, non è proprio l’ideale neppure per una moto come quella di Lola che, a pieno carico, pesa oltre 300 kg.

Un consiglio: lasciate la moto al Passo San Pellegrino e proseguite a piedi. La comoda strada forestale inizia proprio in corrispondenza del Rifugio Miralago e la passeggiata vi stimolerà senz'altro l'appetito!!

Il rifugio Fuciade e’ fantastico: si trova in mezzo al verde in una conca naturale, circondata dalle montagne e con vista mozzafiato; vi e’ possibilità di pernottare in camere di ottimo livello (ma non accettano i cani nelle stanze: un vero peccato).

LE MARMOTTE!

Il  trekking con Lola e’ terminato a circa 2.000 metri con avvistamento di diverse marmotte, anche se la presenza di Lola era avvertita da molto lontano. Quando Lola e’ in alta montagna sembra non sentire la fatica: un’ infinita energia…poi quando e’ troppo stanca, si ferma e vuole venire in braccio, anche solo per sentirsi accudita e protetta.

Al ritorno in rifugio, abbiamo gustato l’ottima cucina: un vero e proprio ristorante di “alta quota”.

Lola ha potuto fare il bagno in un piccolo ruscello di acqua fresca (meglio dire “gelida”…ma a lei piace cosi’..) e giocare negli immensi prati con altri cani (curioso il cartello “vietato calpestare l’erba”, ma giustificato dalla presenza di fiori e piante ormai sempre più rari).

SI RITORNA CASA : LOLA DORME

Quando siamo ripartiti, già pensavamo a quando ritornare con Lola ,e dentro di noi, sapevamo che il passaggio di Lola sulle Dolomiti sarebbe stato ricordato per lungo tempo.

Il viaggio di ritorno e’ stato molto veloce: solo tre fermate e Lola ha, praticamente, dormito sempre. Ci piace pensare che abbia sognato di rincorrere marmotte e farfalle negli immensi prati verdi attorno al Rifugio Fuciade…

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